I DENTISTI IN ITALIA COSTANO TROPPO?
Stai pensando di affrontare un intervento costoso, come un impianto, all’estero?
In Croazia, Romania, Bulgaria o un altro paese dell’Est, perché costa meno della metà?
Perché viene svolto in meno tempo e perché, già che ci sei, ti faresti pure una piacevole vacanza?
Hai letto in rete pareri positivi di persone soddisfatte di questi trattamenti? Magari anche amici, colleghi o altre testimonianze dirette?
Non abbiamo dubbi: di persone soddisfatte ce ne sono molte, di dentisti preparati e onesti, all’estero, pure.
Ma allora quali sono i rischi del cosiddetto “turismo dentale”?
Se te lo stai ancora chiedendo (e non sei certamente l’unico!) allora forse non hai ancora chiari i veri rischi che queste cure nascondono.
Arriviamo subito al dunque: perché i dentisti dell’Est Europa costano così poco?
Come sostiene il Presidente Nazionale di ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) Gianfranco Prada: «Le prestazioni in alcuni Paesi esteri costano meno che in Italia, come costa meno un soggiorno in hotel o una cena. Il motivo? La fiscalità diversa, il costo del lavoro diverso, il costo del materiale diverso. Ma si può scegliere da chi farsi curare con lo stesso sistema con cui si sceglie dove fare la vacanza?». Naturalmente no, ma spesso è esattamente così che molti italiani scelgono queste soluzioni!
Abbiamo detto “molti”, ma una ricerca Ispo (per conto di ANDI) rivela che in realtà sono in pochi ad avere sperimentato il turismo dentale, ed il loro numero è diminuito nel tempo. Infatti solo il 4% degli italiani si è rivolto all’estero e la metà dichiara che non lo rifarebbe, perché ha capito che non solo non si risparmia (considerando i disagi degli spostamenti) ma soprattutto che non ha senso per via degli insuccessi ottenuti.
Gli insuccessi del turismo dentale
Principalmente ci si reca all’estero per i costosi interventi di implantologia, il cui successo dipende fondamentalmente da: rispetto dei tempi clinici, qualità dei materiali utilizzati, rispetto delle norme igienico-sanitarie e competenza dei medici curanti.
- Rispetto dei tempi clinici: come spiega il Professor Giuseppe Iaria, docente all’Università di Genova: «la necessità di curare il paziente in tempi molto brevi prima del ritorno in Italia può portare a fare interventi complessi, come estrazioni, ricostruzioni ossee, interventi di implantologia, senza rispettare i tempi biologici di guarigione». Forse non tutti sanno che un lavoro implantologo deve durare non meno di dieci anni e che, ad esempio, gli impianti a carico immediato hanno una probabilità di riuscita non superiore al 75%! È pertanto fondamentale che il medico dentista (e sempre lo stesso!) possa seguire il paziente nel corso del tempo per verificare la correttezza delle operazioni, assicurare una corretta masticazione oltre un doveroso risultato estetico.
- Qualità dei materiali utilizzati: una protesi dentale, che sia fissa o mobile, è un corpo estraneo che di fatto farà parte del tuo corpo; deve resistere nel tempo e non deve dare problemi di rigetto. È pertanto fondamentale che sia di alta qualità e che questa qualità sia tracciabile. Oggi il problema principale resta l’abusivismo tra i produttori di protesi dentali laddove le cliniche low-cost non sono tenute a rilasciare al paziente le conformità dei manufatti (in quanto, in alcuni paesi, non è previsto dalla legge). Si registrano casi in cui il paziente ha rotto una protesi e il dentista italiano non ha potuto aiutarlo perché non conosceva il materiale utilizzato e non poteva capirlo dai documenti in suo possesso.
- Rispetto delle norme igienico-sanitarie e competenza del medico curante: riportando ancora le parole di Prada: «Quelle a cui i dentisti italiani devono sottostare sono tra le più garantiste per il paziente degli Stati europei. Ma il problema non riguarda solo le norme igieniche: spesso infatti per il paziente italiano è difficile capire sia il tipo di cura che il dentista straniero gli propone, sia se quello che lo cura è un vero dentista abilitato. Ci si fida sempre del tour operator che sarà probabilmente bravo a scegliere il viaggio ed il soggiorno migliore, ma difficilmente ha le competenze necessarie per indicare il dentista più competente a curare le disfunzioni del singolo».
Certamente il risparmio è garantito: “Prezzi dal 50 all’80 per cento inferiori all’Italia”, è il ritornello sui siti delle cliniche. Ma non ci sono altre garanzie. «Il fatto che una clinica estera apra uno sportello consultivo in città non comporta affatto una maggiore assistenza al paziente in caso di complicazioni post-intervento», precisa Valerio Brucoli, presidente dell’Albo Odontoiatri di Milano.
Sono numerosi i casi di dentisti italiani che non vogliono eseguire lavori di riparazione a quanto fatto dai colleghi esteri per non diventare responsabili legalmente dei danni provocati, e «fare valere i propri diritti con una clinica bulgara o croata in caso di un intervento male eseguito è sempre un’impresa incerta e assai dispendiosa», fa eco Francesco Di Gregorio di Andi Milano, che aggiunge: «Già il fatto che la diagnosi e la terapia siano eseguite da due medici diversi è poco rassicurante. Così si perde il rapporto di fiducia tra dentista e paziente, dopodiché può succedere di tutto».
Con questo articolo speriamo di avervi fornito qualche informazione in più per rendervi maggiormente consapevoli dei rischi del turismo dentale, del low-cost esasperato ma soprattutto dei vantaggi che avrete nell’affidarvi agli specialisti italiani, i quali rappresentano nel mondo l’eccellenza dell’odontoiatria. Ma attenzione: anche in Italia stanno nascendo cliniche low-cost, per cui è importante fare le stesse valutazioni in materia di qualità dei materiali, tempi di recupero e professionalità dei curanti.
Scegliete solo il meglio per voi e per la vostra famiglia; la salute dentale è importante non solo per un buon aspetto estetico ma anche per una corretta masticazione, respirazione e postura. Ne vale la qualità della vostra vita.